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Quando arriva la crisi da dove si ricomincia. Quando lei o lui ti lascia oppure tu lasci lei o lui. Accade perché quella è la strada maestra che la vita ti chiede di intraprendere. Su quella strada accadono cose e di incontrano persone e si fanno esperienze che sono un dono. Nulla, poi, potrebbe mai essere come prima. Tutto cambia in un respiro e con il respiro che si fa forma mentale e fisica. Ed è la rinascita.

Anzi la domanda esatta è: dov'è il tuo Faro. No, non parlo di spiritualità, non è questo il luogo. Parlo di immanenza, di luoghi della coscienza, dell'intelligenza dove la vita batte e sbatte. Dov'è il tuo faro? Dov'è il tuo faro quando ti alzi la mattina e pensi che questa vita è uno schifo e tu non ti meriti niente se non questo schifo? Hai provato ad alzare lo sguardo e a pensare che ti meriti di più? Perché è così. Devi solo scoprirlo.

Ricomincio da me
Qual è il tuo faro?
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Il punto è lasciare andare. Lasciare andare ma dove. E perché? Perché non c'è altra possibilità che lasciare fluire la vita e, poi, guardarla negli occhi, sentire il vento sulla pelle e intuire quale vela alzare. Andare incontro alla vita non significa scontrarsi con essa. Semmai abbracciarla e lasciare che il suo nettare ci nutra piano, ogni giorno, come se ogni alba fosse un nuovo inizio che chiede un nuovo abbandono.

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Noi siamo uno
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Se c'è una cosa che detesto sono le religioni che si scontrano tra loro. Cioè degli esseri che dicono di vivere una fede trascendente che si battono per prevalere nell'immanenza. Ma «Noi siamo Uno», un Uno indivisibile e interconnesso. Qui Buddha dialoga con Ganesh e Krishna e con qualsiasi Dio che non chieda il martirio e la morte dell'intelligenza, cioè dell'anima (che io chiamo coscienza). 

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 Lasciarsi andare alla vita 

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